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Benvenuto su www.LaFormazionePrimaria.it! Qui puoi trovare articoli scritti da docenti, da laureati in Scienze della Formazione Primaria o da ragazzi che non hanno ancora terminato il corso di studi. Tutti vogliamo migliorare noi stessi condividendo esperienze, commentando e scrivendo articoli riguardanti: didattica, metodologie d'insegnamento e altri contenuti attinenti al mondo della formazione e dell'educazione.

giovedì 15 novembre 2012

Ascolta bene e commenta lo spot del Ministero dell'Istruzione

Sicuramente avrai già visto lo spot del Ministero della Pubblica Istruzione dedicato alla scuola, ti chiedo di soffermarti per un attimo sulle parole pronunciate da Vecchioni perché per un bambino o un ragazzo possono fare la differenza...


Quando studiavo io c’erano i libri di carta, le lavagne con il gesso e imparavamo solo dalle maestre e dai professori. Oggi c’è Internet, ci sono i libri elettronici, le lavagne digitali e succede anche che siamo noi insegnanti a imparare dai ragazzi.
Quello che non è mai cambiato è il valore dello studio: lo sapevate che in latino studio vuol dire anche amore? E infatti studiare significa amare e cioè dare un senso alla nostra vita e a quella degli altri.
Non importa se leggiamo un libro con le pagine o il monitor di un computer, non importa neanche se le scuole non sono perfette e se studiare a volte ci sembra perfino inutile.
Cerchiamo con tutte le forze di cambiare quello che non va, ma non smettiamo mai di amarla la nostra scuola, perché un futuro migliore per tutti è scritto nel miglior presente che riusciamo a realizzare insieme.



Purtroppo i giornali italiani dopo aver visto questo video non sono rimasti colpiti dal contenuto profondo e meraviglioso... ma dal fatto che il video è stato girato in una scuola privata invece che in una pubblica (la forma), cerchiamo di uscire dall'apparenza e guardiamo di più all'essenza, in questo caso i motivi che hanno portato la produzione a scegliere una location piuttosto che un’altra sono stati dettati dalle logiche di risparmio, ma non penso sia questo il punto centrale su cui discutere.

Mi è capitato di parlare di questo spot con un ragazzino che mi ha detto: "se studio in questo periodo è grazie allo spot che ho visto in televisione... è bellissimo! Mi fa quasi venire da piangere".

Ho capito come lui stesse vivendo in modo particolare la frase del video: "studiare a volte ci sembra perfino inutile", mi sono chiesto: "quanti sono i bambini e i ragazzi italiani che pensano la stessa cosa?La risposta è TROPPI! La colpa di chi è? Purtroppo è solo ed esclusivamente degli insegnanti che hanno creato ambienti di apprendimento carichi di tensione, di formalità, di rapporti sterili, di mancanza di passione per lo studio e purtroppo di professionalità! Vuoi essere uno di questi? Se stai ancora leggendo l'articolo sicuramente sei molto lontana/o da quel modo di fare scuola. Come pensi che si possa risolvere questa la situazione scolastica italiana? Cosa puoi fare tu in prima persona?


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Sicuramente avrai già visto lo spot del Ministero della Pubblica Istruzione dedicato alla scuola, ti chiedo di soffermarti per un attimo sulle parole pronunciate da Vecchioni perché per un bambino o un ragazzo possono fare la differenza...


Quando studiavo io c’erano i libri di carta, le lavagne con il gesso e imparavamo solo dalle maestre e dai professori. Oggi c’è Internet, ci sono i libri elettronici, le lavagne digitali e succede anche che siamo noi insegnanti a imparare dai ragazzi.
Quello che non è mai cambiato è il valore dello studio: lo sapevate che in latino studio vuol dire anche amore? E infatti studiare significa amare e cioè dare un senso alla nostra vita e a quella degli altri.
Non importa se leggiamo un libro con le pagine o il monitor di un computer, non importa neanche se le scuole non sono perfette e se studiare a volte ci sembra perfino inutile.
Cerchiamo con tutte le forze di cambiare quello che non va, ma non smettiamo mai di amarla la nostra scuola, perché un futuro migliore per tutti è scritto nel miglior presente che riusciamo a realizzare insieme.



Purtroppo i giornali italiani dopo aver visto questo video non sono rimasti colpiti dal contenuto profondo e meraviglioso... ma dal fatto che il video è stato girato in una scuola privata invece che in una pubblica (la forma), cerchiamo di uscire dall'apparenza e guardiamo di più all'essenza, in questo caso i motivi che hanno portato la produzione a scegliere una location piuttosto che un’altra sono stati dettati dalle logiche di risparmio, ma non penso sia questo il punto centrale su cui discutere.

Mi è capitato di parlare di questo spot con un ragazzino che mi ha detto: "se studio in questo periodo è grazie allo spot che ho visto in televisione... è bellissimo! Mi fa quasi venire da piangere".

Ho capito come lui stesse vivendo in modo particolare la frase del video: "studiare a volte ci sembra perfino inutile", mi sono chiesto: "quanti sono i bambini e i ragazzi italiani che pensano la stessa cosa?La risposta è TROPPI! La colpa di chi è? Purtroppo è solo ed esclusivamente degli insegnanti che hanno creato ambienti di apprendimento carichi di tensione, di formalità, di rapporti sterili, di mancanza di passione per lo studio e purtroppo di professionalità! Vuoi essere uno di questi? Se stai ancora leggendo l'articolo sicuramente sei molto lontana/o da quel modo di fare scuola. Come pensi che si possa risolvere questa la situazione scolastica italiana? Cosa puoi fare tu in prima persona?


martedì 4 settembre 2012

Intervista di Repubblica al ministro Profumo

Profumo: "Scuola, addio alle graduatorie d'ora in poi in cattedra solo per concorso"

Il ministro dell'Istruzione: "Dalla crisi si esce mettendo al centro università e ricerca. Più tasse solo ai fuoricorso con redditi alti. I prestiti d'onore? Sì, ispirandomi ai paesi asiatici, da restituire in cinque anni quando si lavora. Negli Usa sono troppo onerosi"  

di CORRADO ZUNINO

URBINO - Il ministro Francesco Profumo, 59 anni, savonese, già professore, già rettore, già presidente di Cnr, ha appena chiuso l'ultimo dibattito, alla Festa della scuola del Pd, nel cortile del Collegio Raffaello di Urbino. "In aprile", dice a Repubblica, "tornerò a fare il professore sperando di lasciare un'Italia migliore di quella che ho trovato. Ritorneremo un grande Paese".

Come, ministro?
"Smettendo di vivere al di sopra delle nostre possibilità, di creare debito. Il nostro non è un governo ossessionato dallo spread, è un governo consapevole che cento punti di spread sono 15 miliardi tolti al paese".


Ministro Profumo, l'esecutivo taglia la funzione pubblica e riduce i dipendenti statali, lei nella stagione 2012-2013 porterà 55 mila nuovi insegnanti nelle scuole. Come riesce ad applicare politiche alla Hollande all'interno di un governo tutto rigore e liberismo?
"Il governo Monti sa che si esce dalla crisi mettendo al centro scuola, università e ricerca. Io non sto facendo miracoli, sono solo riuscito a ripristinare il turnover dopo anni di blocco: tanti insegnanti vanno in pensione e tanti ne entrano. E ho riattivato un antico modo di reclutare personale che trovo modernissimo: il concorso. Ecco, vorrei lasciare in eredità ai giovani una nuova fiducia nei concorsi di Stato. Quelli che faremo noi saranno puliti e porteranno i vincitori a una cattedra".

Dettagliamo i numeri, in tutti e tre i gradi di scuola.

"Ventunomila nuovi docenti entrano in classe fra tredici giorni, presi dalle graduatorie storiche. Altri ventiquattromila saranno insediati a settembre 2013, metà dalle graduatorie, metà dal nuovo concorso che stiamo organizzando. Altri diecimila insegnanti in primavera: metà assunti dalle graduatorie, metà con un bando".

In primavera avremo un nuovo concorso? Due nella stessa stagione dopo che il mondo della scuola è stato senza per tredici anni?
"Dobbiamo fare uno sforzo per recuperare i buchi del passato. Abbiamo due necessità: svuotare una graduatoria dove sono iscritti in 163 mila e dare continuità ai concorsi, farli tornare un'abitudine di questo paese. Dopo la primavera 2013 ogni due anni ci sarà una nuova prova".

I precari storici, che hanno vinto i concorsi del 1990, del 1994, del 1999, lamentano la lesione di un diritto e chiedono tutti i posti disponibili. E' notizia di oggi che sono entrati in ruolo un precario di 63 anni e una di 65.

"Ho ereditato una situazione pesante e sto cercando di mettervi rimedio. E poi dobbiamo portare insegnanti giovani nelle scuole, questo si può fare solo con i bandi pubblici. Devo anche dire che abbiamo fatto un accordo con l'Inps che ci permetterà di valutare chi fra quei 163 mila iscritti alle vecchie graduatorie ha ancora bisogno di un posto di lavoro nella scuola. Alcuni, nel frattempo, si saranno sistemati altrove".

Per il prossimo concorso, quello che sarà reso pubblico il 24 settembre, si attendono 200 mila candidati per 11.892 posti. Gli altri 190 mila entreranno in una nuova graduatoria?

"Mai più graduatorie. Da adesso in avanti avremo vincitori pari ai posti disponibili. Chi non riuscirà a passare, ci riproverà in primavera e poi ogni due anni avrà un'occasione. Non formeremo più nuove graduatorie, cercheremo solo di svuotare quella esistente che tante frustrazioni ha creato".

Il test preselettivo sarà a quiz, i contestati quiz.
"Il test, che si terrà a inizio dicembre, serve come setaccio. E' necessario avere un numero di esaminando non superiore ai 60-70 mila per preparare dei buoni orali e dei buoni scritti. Faremo i test con domande di carattere logico-deduttivo, alcuni in lingua, inglese, francese, tedesco e spagnolo, e le altre per misurare le competenze informatiche. Dobbiamo avvicinarci all'Europa".

Lei dovrebbe essere più severo con i suoi collaboratori: un concorso per presidi e una prova per i tirocini formativi sono diventati campi di battaglia. Un errore ogni cinque domande di test, impresentabile. E centinaia di ricorsi in tutta Italia.
"Ho ereditato anche la preparazione di quei test. Avrei potuto interromperli, ma avremmo perso un altro e fermato un ciclo virtuoso. La prossima prova sarà inattaccabile".

Ripartono le università con le tasse aumentate.
"Noi non le abbiamo aumentate, non so i singoli atenei".

Neppure per i fuori corso?
"Gli studenti lavoratori pagheranno meno degli altri, come sempre. Gli studenti che prolungano gli studi per vari motivi, e io non li chiamo bamboccioni, avranno un aumento di cento euro il mese solo se superano la soglia dei 90 mila euro familiari".

Porterà avanti la questione dei prestiti d'onore agli universitari?
"Sì ispirandomi ai paesi asiatici, negli Stati Uniti i prestiti sono troppo onerosi. Si inizierà a restituire dopo aver trovato lavoro e per cinque stagioni".

Ministro, come sarà la scuola del futuro?
"Presente nell'intera vita di una persona. Chi lavora deve tornare a studiare, aggiornarsi. Basta una volta a settimana. E dovrà usare di più gli strumenti del sabbatico, rappresentano il distacco, il rinnovamento". 

(01 settembre 2012)

Fonte articolo: http://www.repubblica.it/

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Profumo: "Scuola, addio alle graduatorie d'ora in poi in cattedra solo per concorso"

Il ministro dell'Istruzione: "Dalla crisi si esce mettendo al centro università e ricerca. Più tasse solo ai fuoricorso con redditi alti. I prestiti d'onore? Sì, ispirandomi ai paesi asiatici, da restituire in cinque anni quando si lavora. Negli Usa sono troppo onerosi"  

di CORRADO ZUNINO

URBINO - Il ministro Francesco Profumo, 59 anni, savonese, già professore, già rettore, già presidente di Cnr, ha appena chiuso l'ultimo dibattito, alla Festa della scuola del Pd, nel cortile del Collegio Raffaello di Urbino. "In aprile", dice a Repubblica, "tornerò a fare il professore sperando di lasciare un'Italia migliore di quella che ho trovato. Ritorneremo un grande Paese".

Come, ministro?
"Smettendo di vivere al di sopra delle nostre possibilità, di creare debito. Il nostro non è un governo ossessionato dallo spread, è un governo consapevole che cento punti di spread sono 15 miliardi tolti al paese".


Ministro Profumo, l'esecutivo taglia la funzione pubblica e riduce i dipendenti statali, lei nella stagione 2012-2013 porterà 55 mila nuovi insegnanti nelle scuole. Come riesce ad applicare politiche alla Hollande all'interno di un governo tutto rigore e liberismo?
"Il governo Monti sa che si esce dalla crisi mettendo al centro scuola, università e ricerca. Io non sto facendo miracoli, sono solo riuscito a ripristinare il turnover dopo anni di blocco: tanti insegnanti vanno in pensione e tanti ne entrano. E ho riattivato un antico modo di reclutare personale che trovo modernissimo: il concorso. Ecco, vorrei lasciare in eredità ai giovani una nuova fiducia nei concorsi di Stato. Quelli che faremo noi saranno puliti e porteranno i vincitori a una cattedra".

Dettagliamo i numeri, in tutti e tre i gradi di scuola.

"Ventunomila nuovi docenti entrano in classe fra tredici giorni, presi dalle graduatorie storiche. Altri ventiquattromila saranno insediati a settembre 2013, metà dalle graduatorie, metà dal nuovo concorso che stiamo organizzando. Altri diecimila insegnanti in primavera: metà assunti dalle graduatorie, metà con un bando".

In primavera avremo un nuovo concorso? Due nella stessa stagione dopo che il mondo della scuola è stato senza per tredici anni?
"Dobbiamo fare uno sforzo per recuperare i buchi del passato. Abbiamo due necessità: svuotare una graduatoria dove sono iscritti in 163 mila e dare continuità ai concorsi, farli tornare un'abitudine di questo paese. Dopo la primavera 2013 ogni due anni ci sarà una nuova prova".

I precari storici, che hanno vinto i concorsi del 1990, del 1994, del 1999, lamentano la lesione di un diritto e chiedono tutti i posti disponibili. E' notizia di oggi che sono entrati in ruolo un precario di 63 anni e una di 65.

"Ho ereditato una situazione pesante e sto cercando di mettervi rimedio. E poi dobbiamo portare insegnanti giovani nelle scuole, questo si può fare solo con i bandi pubblici. Devo anche dire che abbiamo fatto un accordo con l'Inps che ci permetterà di valutare chi fra quei 163 mila iscritti alle vecchie graduatorie ha ancora bisogno di un posto di lavoro nella scuola. Alcuni, nel frattempo, si saranno sistemati altrove".

Per il prossimo concorso, quello che sarà reso pubblico il 24 settembre, si attendono 200 mila candidati per 11.892 posti. Gli altri 190 mila entreranno in una nuova graduatoria?

"Mai più graduatorie. Da adesso in avanti avremo vincitori pari ai posti disponibili. Chi non riuscirà a passare, ci riproverà in primavera e poi ogni due anni avrà un'occasione. Non formeremo più nuove graduatorie, cercheremo solo di svuotare quella esistente che tante frustrazioni ha creato".

Il test preselettivo sarà a quiz, i contestati quiz.
"Il test, che si terrà a inizio dicembre, serve come setaccio. E' necessario avere un numero di esaminando non superiore ai 60-70 mila per preparare dei buoni orali e dei buoni scritti. Faremo i test con domande di carattere logico-deduttivo, alcuni in lingua, inglese, francese, tedesco e spagnolo, e le altre per misurare le competenze informatiche. Dobbiamo avvicinarci all'Europa".

Lei dovrebbe essere più severo con i suoi collaboratori: un concorso per presidi e una prova per i tirocini formativi sono diventati campi di battaglia. Un errore ogni cinque domande di test, impresentabile. E centinaia di ricorsi in tutta Italia.
"Ho ereditato anche la preparazione di quei test. Avrei potuto interromperli, ma avremmo perso un altro e fermato un ciclo virtuoso. La prossima prova sarà inattaccabile".

Ripartono le università con le tasse aumentate.
"Noi non le abbiamo aumentate, non so i singoli atenei".

Neppure per i fuori corso?
"Gli studenti lavoratori pagheranno meno degli altri, come sempre. Gli studenti che prolungano gli studi per vari motivi, e io non li chiamo bamboccioni, avranno un aumento di cento euro il mese solo se superano la soglia dei 90 mila euro familiari".

Porterà avanti la questione dei prestiti d'onore agli universitari?
"Sì ispirandomi ai paesi asiatici, negli Stati Uniti i prestiti sono troppo onerosi. Si inizierà a restituire dopo aver trovato lavoro e per cinque stagioni".

Ministro, come sarà la scuola del futuro?
"Presente nell'intera vita di una persona. Chi lavora deve tornare a studiare, aggiornarsi. Basta una volta a settimana. E dovrà usare di più gli strumenti del sabbatico, rappresentano il distacco, il rinnovamento". 

(01 settembre 2012)

Fonte articolo: http://www.repubblica.it/

martedì 28 agosto 2012

Il video di Marta sull'acquisizione della lingua scritta

Ciao! Ti ricordi che qualche giorno fa ti avevo parlato della nascita di una nuova collaborazione con Passione Scuola? Bene, ci siamo! Marta ha realizzato il suo primo video per "laformazioneprimaria.it" e ha scelto come argomento l'acquisizione della lingua scritta da parte del bambino.


L'argomento è molto interessante in quanto anche tu dovrai confrontarti o ti stai già confrontando con questo aspetto dell'insegnamento. Marta pone l'accento sul lato cognitivo della questione, vuole farti capire che produrre pagine e pagine di pre-grafismi può essere sicuramente utile per migliorare la manualità fine ma non è altrettanto rilevante per l'acquisizione della scrittura. Prova a chiederti "Come posso operare in modo cognitivo?" Marta ti aiuterà a rispondere a questa domanda, ti farà capire che i bambini lavorano meglio con i concetti che hanno già acquisito, dunque con le parole che già conoscono e che sono loro più familiari. Ti spiegherà poi i concetti basilari della "scrittura spontanea" e le fasi dell'acquisizione del linguaggio mostrando utili materiali didattici (di pre-scrittura) che lei stessa ha ottenuto sul campo.

Nella seconda parte ti verrà mostrato e illustrato brevemente il libro "Il portfolio per la prima alfabetizzazione - La valutazione delle competenze emergenti nel passaggio tra scuola dell'infanzia e primaria", utile per avere a propria disposizione del materiale che abbia dei fondamenti teorici. 
Al termine del video riceverai una bella dritta per promuovere la scrittura spontanea! Non la perdere!



Segui l'esempio di Marta e realizza anche tu un video per laformazioneprimaria.it, contattami e mettiamoci d'accordo sull'argomento che vorresti trattare.
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Ciao! Ti ricordi che qualche giorno fa ti avevo parlato della nascita di una nuova collaborazione con Passione Scuola? Bene, ci siamo! Marta ha realizzato il suo primo video per "laformazioneprimaria.it" e ha scelto come argomento l'acquisizione della lingua scritta da parte del bambino.


L'argomento è molto interessante in quanto anche tu dovrai confrontarti o ti stai già confrontando con questo aspetto dell'insegnamento. Marta pone l'accento sul lato cognitivo della questione, vuole farti capire che produrre pagine e pagine di pre-grafismi può essere sicuramente utile per migliorare la manualità fine ma non è altrettanto rilevante per l'acquisizione della scrittura. Prova a chiederti "Come posso operare in modo cognitivo?" Marta ti aiuterà a rispondere a questa domanda, ti farà capire che i bambini lavorano meglio con i concetti che hanno già acquisito, dunque con le parole che già conoscono e che sono loro più familiari. Ti spiegherà poi i concetti basilari della "scrittura spontanea" e le fasi dell'acquisizione del linguaggio mostrando utili materiali didattici (di pre-scrittura) che lei stessa ha ottenuto sul campo.

Nella seconda parte ti verrà mostrato e illustrato brevemente il libro "Il portfolio per la prima alfabetizzazione - La valutazione delle competenze emergenti nel passaggio tra scuola dell'infanzia e primaria", utile per avere a propria disposizione del materiale che abbia dei fondamenti teorici. 
Al termine del video riceverai una bella dritta per promuovere la scrittura spontanea! Non la perdere!



Segui l'esempio di Marta e realizza anche tu un video per laformazioneprimaria.it, contattami e mettiamoci d'accordo sull'argomento che vorresti trattare.

venerdì 24 agosto 2012

Nasce la collaborazione con "Passione Scuola"

Ciao a tutti! Oggi vi scrivo per informarvi di una bella collaborazione che sta nascendo proprio in questi giorni tra "LaFormazionePrimaria.it" e "Passione Scuola".

Ho contattato personalmente Marta, la ragazza che gestisce la pagina facebook "Passione Scuola" e l'associato "Canale Youtube" perché non capita tutti i giorni di trovare ragazze che mettono la loro faccia online per promuovere la diffusione di concetti importanti come sono quelli della formazione e dell'educazione. Marta si occupa principalmente d'infanzia, frequenta ancora l'università e tra poco inizierà il suo quarto e ultimo anno di "Scienze della Formazione Primaria".

Nuova collaborazione fra "Passione Scuola" e "LaFormazionePrimaria.it"






























Entrambi abbiamo come scopo comune quello di migliorare le nostre competenze, abilità e conoscenze in materia di educazione e formazione, pertanto alla mia proposta di un'eventuale collaborazione Marta ha risposto in maniera molto positiva! Presto potrete visionare qui, su youtube e sulle nostre pagine facebook i video registrati da "Passione Scuola" in collaborazione con "laformazioneprimaria.it".

Approfitto di quest'occasione per proporre anche a te che stai leggendo l'articolo: "Perché non realizzi anche tu un video che parla di formazione, educazione, metodologie didattiche, strategie o di quello che più ti sta a cuore?" LaFormazionePrimaria.it ti dà la possibilità di far sentire la tua voce. Se non vuoi metterci la faccia ma vuoi comunque condividere con altri i tuoi pensieri, allora scrivi un articolo e invia il tutto a presentazione@email.it, pubblicheremo tutti gli articoli che saranno ritenuti adeguati.



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Ciao a tutti! Oggi vi scrivo per informarvi di una bella collaborazione che sta nascendo proprio in questi giorni tra "LaFormazionePrimaria.it" e "Passione Scuola".

Ho contattato personalmente Marta, la ragazza che gestisce la pagina facebook "Passione Scuola" e l'associato "Canale Youtube" perché non capita tutti i giorni di trovare ragazze che mettono la loro faccia online per promuovere la diffusione di concetti importanti come sono quelli della formazione e dell'educazione. Marta si occupa principalmente d'infanzia, frequenta ancora l'università e tra poco inizierà il suo quarto e ultimo anno di "Scienze della Formazione Primaria".

Nuova collaborazione fra "Passione Scuola" e "LaFormazionePrimaria.it"






























Entrambi abbiamo come scopo comune quello di migliorare le nostre competenze, abilità e conoscenze in materia di educazione e formazione, pertanto alla mia proposta di un'eventuale collaborazione Marta ha risposto in maniera molto positiva! Presto potrete visionare qui, su youtube e sulle nostre pagine facebook i video registrati da "Passione Scuola" in collaborazione con "laformazioneprimaria.it".

Approfitto di quest'occasione per proporre anche a te che stai leggendo l'articolo: "Perché non realizzi anche tu un video che parla di formazione, educazione, metodologie didattiche, strategie o di quello che più ti sta a cuore?" LaFormazionePrimaria.it ti dà la possibilità di far sentire la tua voce. Se non vuoi metterci la faccia ma vuoi comunque condividere con altri i tuoi pensieri, allora scrivi un articolo e invia il tutto a presentazione@email.it, pubblicheremo tutti gli articoli che saranno ritenuti adeguati.



martedì 21 agosto 2012

Come nasce il metodo MetaDidattica©

Ho il piacere di scrivere il mio primo articolo per il portale laformazioneprimaria.it e, nel farlo, approfitto per presentarmi e darvi il mio punto di vista “esterno” sul mondo della scuola e della formazione in generale.
Dico “esterno” perché non sono un docente. Sono figlio di due insegnanti delle scuole medie, ora in pensione; sono cresciuto in un ambiente domestico dove molto spesso si chiacchierava di scuola: "la prossima settimana ci sarà il compito in classe, oggi ho parlato con i genitori di quel bambino che ci sta dando molto da fare, i ragazzi non sono più quelli di una volta, ecc."...


Portato a termine il mio percorso di studi superiore (che ho concluso con il diploma di liceo scientifico presso una scuola militare della Marina, a Venezia) non avevo minimamente idea di quello che avrei fatto otto anni più tardi, cioè oggi. Guidato dal consiglio del mio professore di matematica e fisica del liceo (del quale conservo ancora un ricordo eccezionale) ho optato per un percorso economico, perché credevo fosse quello più adatto alle mie attitudini di allora (ma quanto un ragazzo di diciannove anni possa davvero scegliere coscienziosamente cosa ne sarà della propria vita, questo non lo so). E così sono partito per Milano, alla scoperta di un mondo dimostratosi ben differente rispetto alle mie fantasie tardoadolescenziali. A cavallo tra il secondo e terzo anno di università ho frequentato (come molti nel mio attuale settore professionale) un corso di apprendimento efficace: si trattava di imparare come imparare. Il concetto di “meta” formazione mi ha sempre affascinato, come dimostra anche il mio attuale progetto, MetaDidattica©, appunto...

Clicca qui per conoscermi meglio
Ma non bruciamo i tempi: le tecniche di memorizzazione e di lettura veloce che ho appreso nell’estate del 2006 erano solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione copernicana che stava attecchendo nella mente di uno studente da tutti otto e nove (o ventotto e trenta all’università). Per la prima volta avevo cominciato a mettere in dubbio quello che invece avevo sempre dato per scontato: i miei limiti. Avevo scoperto che, trovando un metodo, avrei potuto fare tutto (o quasi). Che voi ci crediate o meno, quella è stata la chiave di volta di tutto l’edificio di approfondimenti che ho eretto fino ad oggi ed è quello che intendo trasmettere agli insegnanti che frequentano i miei corsi di aggiornamento. Certo, non manco di trasferire strategie pratiche di pronto utilizzo per gestire il gruppo classe, per entrare maggiormente in contatto con i propri studenti, per motivarli allo studio, per dirimere eventuali tensioni con i colleghi o con la dirigenza, ma l’obiettivo principe del mio intervento mira a ristrutturare l’atteggiamento che l’insegnante ha nei confronti della propria professione. Sono convinto che l’unico modo per riuscire a svolgere con efficacia il complesso lavoro del docente sia godersela!


Godersela vuol dire vivere con serenità il rapporto con la classe, con i colleghi, con la dirigenza, con i collaboratori scolastici: si giunge a questo risultato affinando le proprie capacità di ascolto, di comunicazione, accrescendo la propria intelligenza relazionale ed emotiva, conoscendo a fondo ciò che muove sé stessi e i propri ragazzi.

Questo è il compito che ho deciso di portare a termine nel mondo della scuola: basta un solo corso di formazione in Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e Approccio Strategico (sono queste le due discipline dalle quali parto) che in media dura diciotto ore? No di certo, ed è per questo che quando posso do il mio contributo a chi vuole attingere anche ad altre fonti. Quando Francesco mi ha chiesto di scrivere per questo portale, ho pensato potesse rappresentare un’ottima occasione per alimentare una buona fonte di risorse per gli insegnanti.

Chiunque voglia conoscere meglio il metodo può visitare il mio sito (www.metadidattica.com); per i docenti o i dirigenti che vogliano valutare la possibilità di implementarlo nella propria scuola, il progetto prevede la possibilità di organizzare un primo incontro gratuito di tre ore con il collegio docenti per far sì che ognuno possa conoscere meglio l’offerta formativa.

Un sorriso e ai prossimi articoli,
Alberto
Leggi tutto
Ho il piacere di scrivere il mio primo articolo per il portale laformazioneprimaria.it e, nel farlo, approfitto per presentarmi e darvi il mio punto di vista “esterno” sul mondo della scuola e della formazione in generale.
Dico “esterno” perché non sono un docente. Sono figlio di due insegnanti delle scuole medie, ora in pensione; sono cresciuto in un ambiente domestico dove molto spesso si chiacchierava di scuola: "la prossima settimana ci sarà il compito in classe, oggi ho parlato con i genitori di quel bambino che ci sta dando molto da fare, i ragazzi non sono più quelli di una volta, ecc."...


Portato a termine il mio percorso di studi superiore (che ho concluso con il diploma di liceo scientifico presso una scuola militare della Marina, a Venezia) non avevo minimamente idea di quello che avrei fatto otto anni più tardi, cioè oggi. Guidato dal consiglio del mio professore di matematica e fisica del liceo (del quale conservo ancora un ricordo eccezionale) ho optato per un percorso economico, perché credevo fosse quello più adatto alle mie attitudini di allora (ma quanto un ragazzo di diciannove anni possa davvero scegliere coscienziosamente cosa ne sarà della propria vita, questo non lo so). E così sono partito per Milano, alla scoperta di un mondo dimostratosi ben differente rispetto alle mie fantasie tardoadolescenziali. A cavallo tra il secondo e terzo anno di università ho frequentato (come molti nel mio attuale settore professionale) un corso di apprendimento efficace: si trattava di imparare come imparare. Il concetto di “meta” formazione mi ha sempre affascinato, come dimostra anche il mio attuale progetto, MetaDidattica©, appunto...

Clicca qui per conoscermi meglio
Ma non bruciamo i tempi: le tecniche di memorizzazione e di lettura veloce che ho appreso nell’estate del 2006 erano solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione copernicana che stava attecchendo nella mente di uno studente da tutti otto e nove (o ventotto e trenta all’università). Per la prima volta avevo cominciato a mettere in dubbio quello che invece avevo sempre dato per scontato: i miei limiti. Avevo scoperto che, trovando un metodo, avrei potuto fare tutto (o quasi). Che voi ci crediate o meno, quella è stata la chiave di volta di tutto l’edificio di approfondimenti che ho eretto fino ad oggi ed è quello che intendo trasmettere agli insegnanti che frequentano i miei corsi di aggiornamento. Certo, non manco di trasferire strategie pratiche di pronto utilizzo per gestire il gruppo classe, per entrare maggiormente in contatto con i propri studenti, per motivarli allo studio, per dirimere eventuali tensioni con i colleghi o con la dirigenza, ma l’obiettivo principe del mio intervento mira a ristrutturare l’atteggiamento che l’insegnante ha nei confronti della propria professione. Sono convinto che l’unico modo per riuscire a svolgere con efficacia il complesso lavoro del docente sia godersela!


Godersela vuol dire vivere con serenità il rapporto con la classe, con i colleghi, con la dirigenza, con i collaboratori scolastici: si giunge a questo risultato affinando le proprie capacità di ascolto, di comunicazione, accrescendo la propria intelligenza relazionale ed emotiva, conoscendo a fondo ciò che muove sé stessi e i propri ragazzi.

Questo è il compito che ho deciso di portare a termine nel mondo della scuola: basta un solo corso di formazione in Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e Approccio Strategico (sono queste le due discipline dalle quali parto) che in media dura diciotto ore? No di certo, ed è per questo che quando posso do il mio contributo a chi vuole attingere anche ad altre fonti. Quando Francesco mi ha chiesto di scrivere per questo portale, ho pensato potesse rappresentare un’ottima occasione per alimentare una buona fonte di risorse per gli insegnanti.

Chiunque voglia conoscere meglio il metodo può visitare il mio sito (www.metadidattica.com); per i docenti o i dirigenti che vogliano valutare la possibilità di implementarlo nella propria scuola, il progetto prevede la possibilità di organizzare un primo incontro gratuito di tre ore con il collegio docenti per far sì che ognuno possa conoscere meglio l’offerta formativa.

Un sorriso e ai prossimi articoli,
Alberto

domenica 12 agosto 2012

Consigli utili per il test d'ingresso di Scienze della Formazione Primaria

Ciao ragazze e ragazzi,

Scrivo perché sento nell'aria la preoccupazione di coloro che presto affronteranno il temuto test di sbarramento di SFP (Scienze della Formazione Primaria), anche tu sei uno di questi? Bene, io stesso ho partecipato circa 5 anni fa ad uno di questi test d'ingresso ed ora posso darti alcuni consigli utili! A me è andata molto bene e spero che anche tu farai del tuo meglio!

Consiglio 1: Se non hai frequentato il liceo socio-psico-pedagogico allora è il caso di rinforzare la tua cultura in campo pedagogico, quando mi trovai davanti i quesiti di pedagogia non seppi rispondere, dunque non fare come me, acquista un manuale in libreria che ti aiuterà ad affrontare il test, ce ne sono alcuni della Hoepli , ti allego un'immagine per farti capire meglio cosa richiedere in libreria. All'interno del manuale c'è un'intera sezione dedicata alla cultura pedagogica!






Consiglio 2: Se non sai rispondere... non rispondere! E' molto meglio lasciare la domanda in bianco piuttosto che tirare a caso e sbagliare! Pensa che io ne ho lasciate almeno 5 in bianco ed avevano tutte come tema centrale quello pedagogico...

Consiglio 3: Io non mi sono preoccupato molto, non sono stato a ripassare come un matto prima del test, mi sono affidato alla mia cultura di base, se anche tu hai frequentato un liceo scientifico o magari un classico, stai tranquillo, ripassa qualcosina sul libro che ho consigliato e viviti l'esperienza in maniera serena! Questo ti aiuterà a non andare in tilt e a rendere il massimo!


Se hai delle domande da fare, curiosità o quant'altro scrivi utilizzano l'area dei commenti che trovi qui sotto al post, oppure usa la bacheca in stile facebook sulla colonna destra del sito.

Un'ultima cosa la voglio rivolgere a coloro che in passato hanno superato il test, se oltre a quelli che ho elencato anche tu hai altri consigli da dare, questa è una buona occasione per condividerli! Condividiamo.
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Ciao ragazze e ragazzi,

Scrivo perché sento nell'aria la preoccupazione di coloro che presto affronteranno il temuto test di sbarramento di SFP (Scienze della Formazione Primaria), anche tu sei uno di questi? Bene, io stesso ho partecipato circa 5 anni fa ad uno di questi test d'ingresso ed ora posso darti alcuni consigli utili! A me è andata molto bene e spero che anche tu farai del tuo meglio!

Consiglio 1: Se non hai frequentato il liceo socio-psico-pedagogico allora è il caso di rinforzare la tua cultura in campo pedagogico, quando mi trovai davanti i quesiti di pedagogia non seppi rispondere, dunque non fare come me, acquista un manuale in libreria che ti aiuterà ad affrontare il test, ce ne sono alcuni della Hoepli , ti allego un'immagine per farti capire meglio cosa richiedere in libreria. All'interno del manuale c'è un'intera sezione dedicata alla cultura pedagogica!






Consiglio 2: Se non sai rispondere... non rispondere! E' molto meglio lasciare la domanda in bianco piuttosto che tirare a caso e sbagliare! Pensa che io ne ho lasciate almeno 5 in bianco ed avevano tutte come tema centrale quello pedagogico...

Consiglio 3: Io non mi sono preoccupato molto, non sono stato a ripassare come un matto prima del test, mi sono affidato alla mia cultura di base, se anche tu hai frequentato un liceo scientifico o magari un classico, stai tranquillo, ripassa qualcosina sul libro che ho consigliato e viviti l'esperienza in maniera serena! Questo ti aiuterà a non andare in tilt e a rendere il massimo!


Se hai delle domande da fare, curiosità o quant'altro scrivi utilizzano l'area dei commenti che trovi qui sotto al post, oppure usa la bacheca in stile facebook sulla colonna destra del sito.

Un'ultima cosa la voglio rivolgere a coloro che in passato hanno superato il test, se oltre a quelli che ho elencato anche tu hai altri consigli da dare, questa è una buona occasione per condividerli! Condividiamo.

lunedì 25 giugno 2012

Sistema ISIS: Indagine di soddisfazione dell'integrazione scolastica

Quella che trovate di seguito è una mappatura degli indicatori di qualità per l'integrazione scolastica dei disabili. Il sistema ISIS, come programma d'azione, si compone di procedure e di strumenti di mappatura di identificazione del fenomeno, indagine e valutazione, progettazione e intervento professionale.


Viene poi elencata la pluralità di strumenti utilizzati nel processo valutativo ISIS dell'integrazione scolastica dei disabili.

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Quella che trovate di seguito è una mappatura degli indicatori di qualità per l'integrazione scolastica dei disabili. Il sistema ISIS, come programma d'azione, si compone di procedure e di strumenti di mappatura di identificazione del fenomeno, indagine e valutazione, progettazione e intervento professionale.


Viene poi elencata la pluralità di strumenti utilizzati nel processo valutativo ISIS dell'integrazione scolastica dei disabili.

sabato 24 marzo 2012

Progetto sulle attività pre-sportive di Mariangela Marzini

L'uso delle attività motorie per il consolidamento della lateralità e l'orientamento dello schema corporeo (articolo tratto dal sito: maestrasandra.it)


Lateralità e riconoscimento della dominanza
La strutturazione e la conoscenza della destra e della sinistra (lateralità), rispetto a se stessi, agli altri e agli oggetti nello spazio, già avviata nella scuola materna si consoliderà nella scuola primaria attraverso giochi e situazioni che avranno appunto l'obiettivo di raggiungere una sicura padronanza nel bambino di tali aspetti.
Precedentemente si proporranno esercizi e giochi attraverso i quali il bambino potrà riconoscere il proprio lato dominante, consapevolezza particolarmente importante per lo sviluppo degli schemi motori( non sempre, come è noto, la dominanza nell'arto inferiore ha una corrispondenza diretta con quella superiore; lo sviluppo, inoltre, del lato meno "abile" assicura un migliore approccio generale e permette un ulteriore rafforzamento del lato che viene considerato più "forte".
Relativamente al consolidamento della lateralità si propongono i seguenti giochi da eseguire in palestra:

•  Le MARIONETTE - si fanno muovere ( camminare, correre o eseguire altri schemi motori) liberamente i bambini, accompagnati da una musica; quando questa si ferma, essi devono alzare un arto superiore o inferiore ( destro o sinistro) a richiesta dell'insegnante; oppure un bambino alza un braccio o una gamba e gli altri, a turno, devono saper indicare che parte è ( destra o sinistra) e imitarlo.

•  Gioco della CASA - si predispongono con cerchi, plinti o altro materiale, 2/3 spazi indicati come "case"; i bambini inizialmente si muovono in modo libero nello spazio disponibile della palestra; al fischio dell'insegnante o ad un altro segnale concordato, si devono mettere in coppia e andare in una "casa"; di volta in volta l'insegnante indicherà quale parte ( destra o sinistra) del loro corpo dovrà mettersi in contatto nel formare le coppie.

•  Il gioco del CACCIATORE - All'interno del gruppo classe si individuerà un "cacciatore" che sarà riconoscibile attraverso un elemento ben visibile (cappellino, fascia colorata ecc.); al suono della musica tutti i bambini corrono   liberamente all'interno dello spazio gioco; al termine, si fermano. Durante il tempo della musica, il cacciatore deve correre e toccare il braccio destro ( o sinistro) dei compagni e contare quanti è riuscito a toccarne.
Durante l'esecuzione dei giochi, sarà importante che l'insegnante segua con attenzione i bambini, magari registrando in una semplice tabella le proprie osservazioni, per avere una chiara visione delle competenze raggiunte dalla classe e quindi per poter predisporre giochi che attivino apprendimenti più complessi, oppure - se necessario - che consolidino le competenze più semplici non ancora pienamente acquisite.
Relativamente alla scoperta della parte dominante del proprio corpo , si possono proporre vari esercizi e giochi; pensiamo, comunque, che sia utile prima di eseguire qualsiasi proposta, preparare un elenco nominale degli alunni su uno schema in cui siano indicati gli esercizi principali che vogliamo far eseguire, le parti e arti interessati, lo spazio per indicare il tipo di dominanza che rileveremo ( DX o SX).
Relativamente agli arti superiori si possono predisporre attività con palle e palline di diverse dimensioni e materiali; lanciarle in alto ( o contro una parete, o a coppia con un compagno)e riprenderle solo con la destra, solo con la sinistra, con la destra e la sinistra alternate; far scegliere la mano con la quale riesce meglio l'esercizio e annotarla sulla tabella.
Si possono inoltre proporre esercizi di imitazione di azioni che solitamente vengono eseguite con una sola mano:
- cancellare la lavagna;
- pettinarsi;
- portare una cartella;
- battere alcuni colpi con un martello;
- lavarsi i denti;
- suonare un campanello.

Anche in questo caso è molto importante annotare la mano utilizzata.
Al termine delle varie attività faremo riconoscere a ciascuno qual è la mano dominante ( magari legando un laccetto colorato al polso).
In relazione al riconoscimento dell'arto inferiore dominante , si può proporre, oltre ad esercizi sempre con palloni e palline da calciare, guidare a slalom ecc, anche il gioco delle ISOLE.
In palestra si predispongono delle panchette basse e delle zone con scritto DESTRO o SINISTRO, spazi in cui i bambini non devono entrare quando suona la musica.
Durante il gioco i bambini devono camminare o correre liberamente e quando incontrano le panche devono salire o scendere utilizzando prima un arto inferiore e poi l'altro, cercando di capire quale sia stato il più comodo. Al termine della musica, i bambini devono raggiungere le zone ( ISOLE ) saltando su un solo piede e procedere ponendo attenzione a raggiungere l'isola corrispondente al piede utilizzato e rimanendo in posizione finché la maestra non abbia verificato la correttezza della postura.
Poi si sperimenterà lo stesso esercizio con l'altro piede e si stabilirà quale dei due è quello più comodo.
Anche in questo caso si può identificare e riconoscere il piede dominante, legando un laccetto colorato alla caviglia.
Per completare l'indagine sulla dominanza, sarà utile anche fare degli esercizi per accertare quella oculare ( guardare nel buco della serratura, in un foro al centro di un foglio di quaderno...) e auricolare ( far sentire il ticchettio di un orologio, appoggiare l'orecchio al muro per sentire rumori provenienti dall'altra aula...)


Orientamento dello schema corporeo

Quando il bambino ha ben interiorizzato qual è il suo lato dominante ed imparato a riconoscere la destra e la sinistra su di sé, gli altri e sugli oggetti, riuscirà a collocarsi in rapporto agli altri e alla realtà che lo circonda usando consapevolmente e non meccanicamente le categorie spaziali principali: sopra/sotto, avanti/dietro, in alto/in basso ecc.
Per interiorizzare al meglio tali indicatori si possono fare:
esercizi - che presuppongono l'uso di materiali ( palle, cerchi, plinti, clavette, ostacoli, corde...) e schemi motori ( lanciare, afferrare, saltare, camminare, correre, rotolarsi, arrampicarsi )diversi;
percorsi - I percorsi possono essere sia liberi che guidati: in entrambi i casi sarebbe utile, dopo l'esecuzione, verbalizzare e rappresentare graficamente il percorso fatto ( in questo modo si favorirebbe la presa di coscienza delle relazioni spaziali e la padronanza del linguaggio). Nei percorsi guidati si possono dare indicazioni all'inizio o di volta in volta; possono inoltre essere formulati o con comandi verbali ( 2 passi avanti, 3 passi laterali a sinistra...) o mediante simboli ( ad esempio frecce)
Infine i percorsi possono introdurre la questione delle relazioni spaziali in modo sinergico, lavorando non solo dal punto di vista motorio, ma anche nella prospettiva degli obiettivi disciplinari della geometria, della geografia, dell'immagine ( rappresentazioni dello spazio) e della lingua.
Si può così legare l'attività al racconto di una fiaba ambientata in un determinato luogo ( ad esempio un bosco); costruire con scatoloni e pannelli di polistirolo l'ambiente della storia; facilitare così la drammatizzazione della storia ( ricca ovviamente di riferimenti spaziali) per farla acquisire ed interiorizzare meglio.
In un cartellone murale, allestito dall'insegnante, si può rappresentare un bosco e le sagome degli animali che lo abitano ( aquila, scoiattolo...); nel costruire l'ambiente e collocare gli oggetti, si avrà cura di usare ripetutamente i termini spaziali "tra", "più vicino", " a destra"...; quindi si leggerà il testo della storia e, per verificare e approfondire la conoscenza delle relazioni spaziali, si chiederà ai bambini di assumere il ruolo di un personaggio e descriverne la posizione, di rappresentare la situazione appuntando le sagome degli animali sul cartellone ecc.

Giochi - si possono inoltre proporre dei giochi individuali, o a squadre.

I PALLEGGI - Ogni bambino riceverà un palloncino con il quale dovrà effettuare dei palleggi, toccandolo inizialmente con qualsiasi parte del corpo per non farlo cadere al suolo, pena l'esclusione dal gioco. Il gioco poi sarà   reso più complesso chiedendo di toccare il palloncino con una determinata parte del corpo ( mano destra , piede sinistro , ginocchio destro ...). Vince il bambino che riesce a tenere più a lungo il palloncino per aria.

SOPRA E SOTTO - Si formano due o più squadre composte da un numero identico di concorrenti. I giocatori di ciascuna squadra si dispongono in fila e il primo ha in mano un pallone.Al segnale di partenza il giocatore con il pallone lo consegna al compagno dietro di lui facendolo passare sopra il capo. Il secondo lo passa al terzo sotto le gambe, il terzo lo passa al quarto da sopra alla testa ecc. Vince la squadra che per prima porta il pallone in fondo alla fila.

DENTRO E FUORI DAL CERCHIO - Si formano due o più squadre composte da un numero uguale di giocatori. I componenti di ciascuna squadra si dispongono in fila a un paio di metri l'uno dall'altro; al capofila viene consegnato un cerchio. Al segnale di partenza il capofila entra dentro il cerchio con i piedi e lo solleva verso l'alto in modo da uscirvi fuori dalla parte della testa. Il secondo concorrente prende il cerchio e, dopo aver effettuato gli stessi movimenti, lo passa al terzo giocatore. Così di seguito, in modo da coinvolgere tutti i partecipanti. Vince la formazione che per prima riesce a far tornare il cerchio al punto di partenza, cioè dal capofila.
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L'uso delle attività motorie per il consolidamento della lateralità e l'orientamento dello schema corporeo (articolo tratto dal sito: maestrasandra.it)


Lateralità e riconoscimento della dominanza
La strutturazione e la conoscenza della destra e della sinistra (lateralità), rispetto a se stessi, agli altri e agli oggetti nello spazio, già avviata nella scuola materna si consoliderà nella scuola primaria attraverso giochi e situazioni che avranno appunto l'obiettivo di raggiungere una sicura padronanza nel bambino di tali aspetti.
Precedentemente si proporranno esercizi e giochi attraverso i quali il bambino potrà riconoscere il proprio lato dominante, consapevolezza particolarmente importante per lo sviluppo degli schemi motori( non sempre, come è noto, la dominanza nell'arto inferiore ha una corrispondenza diretta con quella superiore; lo sviluppo, inoltre, del lato meno "abile" assicura un migliore approccio generale e permette un ulteriore rafforzamento del lato che viene considerato più "forte".
Relativamente al consolidamento della lateralità si propongono i seguenti giochi da eseguire in palestra:

•  Le MARIONETTE - si fanno muovere ( camminare, correre o eseguire altri schemi motori) liberamente i bambini, accompagnati da una musica; quando questa si ferma, essi devono alzare un arto superiore o inferiore ( destro o sinistro) a richiesta dell'insegnante; oppure un bambino alza un braccio o una gamba e gli altri, a turno, devono saper indicare che parte è ( destra o sinistra) e imitarlo.

•  Gioco della CASA - si predispongono con cerchi, plinti o altro materiale, 2/3 spazi indicati come "case"; i bambini inizialmente si muovono in modo libero nello spazio disponibile della palestra; al fischio dell'insegnante o ad un altro segnale concordato, si devono mettere in coppia e andare in una "casa"; di volta in volta l'insegnante indicherà quale parte ( destra o sinistra) del loro corpo dovrà mettersi in contatto nel formare le coppie.

•  Il gioco del CACCIATORE - All'interno del gruppo classe si individuerà un "cacciatore" che sarà riconoscibile attraverso un elemento ben visibile (cappellino, fascia colorata ecc.); al suono della musica tutti i bambini corrono   liberamente all'interno dello spazio gioco; al termine, si fermano. Durante il tempo della musica, il cacciatore deve correre e toccare il braccio destro ( o sinistro) dei compagni e contare quanti è riuscito a toccarne.
Durante l'esecuzione dei giochi, sarà importante che l'insegnante segua con attenzione i bambini, magari registrando in una semplice tabella le proprie osservazioni, per avere una chiara visione delle competenze raggiunte dalla classe e quindi per poter predisporre giochi che attivino apprendimenti più complessi, oppure - se necessario - che consolidino le competenze più semplici non ancora pienamente acquisite.
Relativamente alla scoperta della parte dominante del proprio corpo , si possono proporre vari esercizi e giochi; pensiamo, comunque, che sia utile prima di eseguire qualsiasi proposta, preparare un elenco nominale degli alunni su uno schema in cui siano indicati gli esercizi principali che vogliamo far eseguire, le parti e arti interessati, lo spazio per indicare il tipo di dominanza che rileveremo ( DX o SX).
Relativamente agli arti superiori si possono predisporre attività con palle e palline di diverse dimensioni e materiali; lanciarle in alto ( o contro una parete, o a coppia con un compagno)e riprenderle solo con la destra, solo con la sinistra, con la destra e la sinistra alternate; far scegliere la mano con la quale riesce meglio l'esercizio e annotarla sulla tabella.
Si possono inoltre proporre esercizi di imitazione di azioni che solitamente vengono eseguite con una sola mano:
- cancellare la lavagna;
- pettinarsi;
- portare una cartella;
- battere alcuni colpi con un martello;
- lavarsi i denti;
- suonare un campanello.

Anche in questo caso è molto importante annotare la mano utilizzata.
Al termine delle varie attività faremo riconoscere a ciascuno qual è la mano dominante ( magari legando un laccetto colorato al polso).
In relazione al riconoscimento dell'arto inferiore dominante , si può proporre, oltre ad esercizi sempre con palloni e palline da calciare, guidare a slalom ecc, anche il gioco delle ISOLE.
In palestra si predispongono delle panchette basse e delle zone con scritto DESTRO o SINISTRO, spazi in cui i bambini non devono entrare quando suona la musica.
Durante il gioco i bambini devono camminare o correre liberamente e quando incontrano le panche devono salire o scendere utilizzando prima un arto inferiore e poi l'altro, cercando di capire quale sia stato il più comodo. Al termine della musica, i bambini devono raggiungere le zone ( ISOLE ) saltando su un solo piede e procedere ponendo attenzione a raggiungere l'isola corrispondente al piede utilizzato e rimanendo in posizione finché la maestra non abbia verificato la correttezza della postura.
Poi si sperimenterà lo stesso esercizio con l'altro piede e si stabilirà quale dei due è quello più comodo.
Anche in questo caso si può identificare e riconoscere il piede dominante, legando un laccetto colorato alla caviglia.
Per completare l'indagine sulla dominanza, sarà utile anche fare degli esercizi per accertare quella oculare ( guardare nel buco della serratura, in un foro al centro di un foglio di quaderno...) e auricolare ( far sentire il ticchettio di un orologio, appoggiare l'orecchio al muro per sentire rumori provenienti dall'altra aula...)


Orientamento dello schema corporeo

Quando il bambino ha ben interiorizzato qual è il suo lato dominante ed imparato a riconoscere la destra e la sinistra su di sé, gli altri e sugli oggetti, riuscirà a collocarsi in rapporto agli altri e alla realtà che lo circonda usando consapevolmente e non meccanicamente le categorie spaziali principali: sopra/sotto, avanti/dietro, in alto/in basso ecc.
Per interiorizzare al meglio tali indicatori si possono fare:
esercizi - che presuppongono l'uso di materiali ( palle, cerchi, plinti, clavette, ostacoli, corde...) e schemi motori ( lanciare, afferrare, saltare, camminare, correre, rotolarsi, arrampicarsi )diversi;
percorsi - I percorsi possono essere sia liberi che guidati: in entrambi i casi sarebbe utile, dopo l'esecuzione, verbalizzare e rappresentare graficamente il percorso fatto ( in questo modo si favorirebbe la presa di coscienza delle relazioni spaziali e la padronanza del linguaggio). Nei percorsi guidati si possono dare indicazioni all'inizio o di volta in volta; possono inoltre essere formulati o con comandi verbali ( 2 passi avanti, 3 passi laterali a sinistra...) o mediante simboli ( ad esempio frecce)
Infine i percorsi possono introdurre la questione delle relazioni spaziali in modo sinergico, lavorando non solo dal punto di vista motorio, ma anche nella prospettiva degli obiettivi disciplinari della geometria, della geografia, dell'immagine ( rappresentazioni dello spazio) e della lingua.
Si può così legare l'attività al racconto di una fiaba ambientata in un determinato luogo ( ad esempio un bosco); costruire con scatoloni e pannelli di polistirolo l'ambiente della storia; facilitare così la drammatizzazione della storia ( ricca ovviamente di riferimenti spaziali) per farla acquisire ed interiorizzare meglio.
In un cartellone murale, allestito dall'insegnante, si può rappresentare un bosco e le sagome degli animali che lo abitano ( aquila, scoiattolo...); nel costruire l'ambiente e collocare gli oggetti, si avrà cura di usare ripetutamente i termini spaziali "tra", "più vicino", " a destra"...; quindi si leggerà il testo della storia e, per verificare e approfondire la conoscenza delle relazioni spaziali, si chiederà ai bambini di assumere il ruolo di un personaggio e descriverne la posizione, di rappresentare la situazione appuntando le sagome degli animali sul cartellone ecc.

Giochi - si possono inoltre proporre dei giochi individuali, o a squadre.

I PALLEGGI - Ogni bambino riceverà un palloncino con il quale dovrà effettuare dei palleggi, toccandolo inizialmente con qualsiasi parte del corpo per non farlo cadere al suolo, pena l'esclusione dal gioco. Il gioco poi sarà   reso più complesso chiedendo di toccare il palloncino con una determinata parte del corpo ( mano destra , piede sinistro , ginocchio destro ...). Vince il bambino che riesce a tenere più a lungo il palloncino per aria.

SOPRA E SOTTO - Si formano due o più squadre composte da un numero identico di concorrenti. I giocatori di ciascuna squadra si dispongono in fila e il primo ha in mano un pallone.Al segnale di partenza il giocatore con il pallone lo consegna al compagno dietro di lui facendolo passare sopra il capo. Il secondo lo passa al terzo sotto le gambe, il terzo lo passa al quarto da sopra alla testa ecc. Vince la squadra che per prima porta il pallone in fondo alla fila.

DENTRO E FUORI DAL CERCHIO - Si formano due o più squadre composte da un numero uguale di giocatori. I componenti di ciascuna squadra si dispongono in fila a un paio di metri l'uno dall'altro; al capofila viene consegnato un cerchio. Al segnale di partenza il capofila entra dentro il cerchio con i piedi e lo solleva verso l'alto in modo da uscirvi fuori dalla parte della testa. Il secondo concorrente prende il cerchio e, dopo aver effettuato gli stessi movimenti, lo passa al terzo giocatore. Così di seguito, in modo da coinvolgere tutti i partecipanti. Vince la formazione che per prima riesce a far tornare il cerchio al punto di partenza, cioè dal capofila.

venerdì 23 marzo 2012

Poesie per la classe prima

Quelle che sono proposte qui di seguito sono alcune poesie e filastrocche per le classi prime. I materiali sono stati trovati all'interno dei portali: robertosconocchini e maestrarosasergi.

La prima filastrocca s'intitola "Appare una manina", ed è utile per apprendere quale sia la mano destra e quale la sinistra mediante l'utilizzo contemporaneo del canale vocale e quello gestuale, questo determina un clima motivante e allo stesso tempo rilassato all'interno della nostra aula.


Appare una manina

Impariamo qual è la mano destra e quale la sinistra. La filastrocca va eseguita prima con la destra poi con la sinistra poi con tutte e due:

Appare una manina,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
Appare l’altra mano,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
E adesso tutte e due,
   si mettono a ballare, si aprono e si chiudono e poi se ne vanno.

Impariamo i nomi delle dita con una filastrocca.
Disegna l’impronta della tua mano sinistra. Ritaglia le strisce e incollale vicino ad ogni dito. Impara a memoria la filastrocca delle dita stringendo prima le dita della mano sinistra poi quelle della mano destra.

Dice POLLICE   :  Voglio il pane !
Dice INDICE      :  Non ne abbiamo !
Dice MEDIO       :  Come facciamo ?
Dice ANULARE :  Ce n’è un pezzettino.
Dice MIGNOLO :  Datelo a me che sono il più piccino.

Altre poesie per la scuola elementare che propongo in questo articolo sono: L'autunno, Voglio fare un regalo alla befana, Carnevale

     L'autunno

     Son finite le giornate     dolci e calde dell’estate
     or di nebbie un grigio velo 
     copre mesto terra e cielo.
Non piu all’alba lieti gridi
d’uccellini voli e stridi.
Non si sente che il lamento
dolce e flebile del vento
che par dir sera e mattina:
già l’inverno si avvicina.


     Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.

Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana... non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,

perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...

Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!


     Carnevale (Gianni Rodari)

Io mi vesto da pompiere
Tu da vespa o candeliere
Lui da essere spaziale
Travestirsi non è male!

Io mi vesto da regina
Tu da sacco di farina
Lei da frate o da serpente
Travestirsi è divertente!

Io mi vesto da canguro
Tu da cavolo maturo
Lui da papera o da cuoco
Travestirsi che bel gioco!


Uso del metronomo: Ora riporto due filastrocche da recitare con il metronomo. Un’attività a metà strada tra musica (il ritmo) e poesia (gli accenti poetici, la scansione metrica)
 
Dalla raccolta “ A-ULI’ A-ULE’ “ di Nico Orengo la filastrocca

CRAPA PELATA

CRA
 PA
 PE
 LA
TA
 FA
 CE
 VA  I
 TOR
TEL
 LI
E
 NON
 NE
DA
 VA
AI
SUOI
FRA
TEL
 LI


I
SUOI
 FRA
TEL
LI
 FAN
 LA
 FRIT
 TA
 TA


E
NON
 NE
 DAN
 NO
 A
CRA
 PA
 PE
 LA
TA












  
CRAPA    PELATA    FACEVA   I    TORTELLI

E   NON   NE   DAVA   AI   SUOI   FRATELLI

I    SUOI   FRATELLI    FAN   LA   FRITTATA

E   NON   NE   DANNO   A   CRAPA   PELATA
  
 di Gianni Rodari


DOMANDE

UN
TA
LE
MI
VEN
NE  
  A
DO
MAN
DA
RE
QUAN
TE
FRA
GO
LE
CRE
SCO
NO
IN
MA
RE   ?
IO
GLI
RI
SPO
SI
DI
MI
   A
TE
STA

QUAN
TE
SAR
DI
NE
NEL
LA
FO
RE
STA













  
UN TALE MI VENNE A DOMANDARE

QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE  ?

IO GLI HO RISPOSTO DI MIA TESTA

QUANTE SARDINE NELLA FORESTA .





In ultimo riporto alcune famose poesie come: Il vigile urbano e L'omino della gru ed alcune poesie dedicate al carnevale.
        
Il vigile urbano (Gianni Rodari)

Chi è più forte del vigile urbano?
Ferma i tram con una mano.

Con un dito, calmo e sereno,
tiene indietro un autotreno:

cento motori scalpitanti
li mette a cuccia alzando i guanti.

Sempre in croce in mezzo al baccano:
chi è più paziente del vigile urbano?


L’omino della gru (Gianni Rodari)

Filastrocca di sotto in su
per l’omino della grSotto terra va il minatore
dov’è buio a tutte l’ore;

lo spazzino va nel tombino,

sulla terra sta il contadino,

in cima ai pali l’elettricista
gode già una bella vista,

il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti …

ma più in alto, lassù lassù,
c’è l’omino della gru:

cielo a sinistra, cielo a destra,
e non gli gira mai la testa.



   Poesie di carnevale


  
   Carnevale
   E’ arrivato carnevale
   Con coriandoli e stelline
   E graziose mascherine.
   Van cantando per la via
   In allegra compagnia
   Arlecchino e Pulcinella,
   Balanzone con Brighella,
   e Rosaura e Colombina.
   Con le maschere la gente
   Se la spassa assai beata:
   è stagione spensierata
   va passata allegramente.


   Carnevale
   Che fracasso!
   Che Sconquasso!
   Che schiamazzo!
   E’ arrivato Carnevale
   Buffo e pazzo,
   con le belle mascherine,
   che con fischi, frizzi e lazzi,
   con schiamazzi,
   con svolazzi di sottane
   e di vecchie palandrane,
   fanno tutti divertire.
   Viva viva Carnevale,
   che fischiando,
   saltellando,
   tintinnando,
   viene innanzi e non fa male,
   e coriandoli e confetti
   porta seco, ed un fascio
   di burletti e di sberleffi,
   di dispetti,
   di vestiti a fogge strane,
   di lucenti durlindane ,
   di suonate,
   di ballate,
   di graziose cavatine,
   di trovate birichine!
   Viva viva il Carnevale
   Con le belle mascherine!


   Mascherine

   Ben tornate, mascherine
   Nell’allegro girotondo!
   Arlecchini e Colombine
   In un palpito giocondo.
   Trallallera trallallà.
   Ogni  lieto scherzo vale:
   ben venuto carnevale,
   che vi porta tutte qua.
   C’è bisogno d’un sorriso
   Dopo tante, tante pene,
   che c’illumini un po’ il viso.
   Vi vogliamo tanto bene
Leggi tutto
Quelle che sono proposte qui di seguito sono alcune poesie e filastrocche per le classi prime. I materiali sono stati trovati all'interno dei portali: robertosconocchini e maestrarosasergi.

La prima filastrocca s'intitola "Appare una manina", ed è utile per apprendere quale sia la mano destra e quale la sinistra mediante l'utilizzo contemporaneo del canale vocale e quello gestuale, questo determina un clima motivante e allo stesso tempo rilassato all'interno della nostra aula.


Appare una manina

Impariamo qual è la mano destra e quale la sinistra. La filastrocca va eseguita prima con la destra poi con la sinistra poi con tutte e due:

Appare una manina,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
Appare l’altra mano,
   si mette a ballare, si apre e si chiude e poi se ne va.
E adesso tutte e due,
   si mettono a ballare, si aprono e si chiudono e poi se ne vanno.

Impariamo i nomi delle dita con una filastrocca.
Disegna l’impronta della tua mano sinistra. Ritaglia le strisce e incollale vicino ad ogni dito. Impara a memoria la filastrocca delle dita stringendo prima le dita della mano sinistra poi quelle della mano destra.

Dice POLLICE   :  Voglio il pane !
Dice INDICE      :  Non ne abbiamo !
Dice MEDIO       :  Come facciamo ?
Dice ANULARE :  Ce n’è un pezzettino.
Dice MIGNOLO :  Datelo a me che sono il più piccino.

Altre poesie per la scuola elementare che propongo in questo articolo sono: L'autunno, Voglio fare un regalo alla befana, Carnevale

     L'autunno

     Son finite le giornate     dolci e calde dell’estate
     or di nebbie un grigio velo 
     copre mesto terra e cielo.
Non piu all’alba lieti gridi
d’uccellini voli e stridi.
Non si sente che il lamento
dolce e flebile del vento
che par dir sera e mattina:
già l’inverno si avvicina.


     Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.

Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana... non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,

perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...

Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!


     Carnevale (Gianni Rodari)

Io mi vesto da pompiere
Tu da vespa o candeliere
Lui da essere spaziale
Travestirsi non è male!

Io mi vesto da regina
Tu da sacco di farina
Lei da frate o da serpente
Travestirsi è divertente!

Io mi vesto da canguro
Tu da cavolo maturo
Lui da papera o da cuoco
Travestirsi che bel gioco!


Uso del metronomo: Ora riporto due filastrocche da recitare con il metronomo. Un’attività a metà strada tra musica (il ritmo) e poesia (gli accenti poetici, la scansione metrica)
 
Dalla raccolta “ A-ULI’ A-ULE’ “ di Nico Orengo la filastrocca

CRAPA PELATA

CRA
 PA
 PE
 LA
TA
 FA
 CE
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 LI
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SUOI
FRA
TEL
 LI


I
SUOI
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 TA


E
NON
 NE
 DAN
 NO
 A
CRA
 PA
 PE
 LA
TA












  
CRAPA    PELATA    FACEVA   I    TORTELLI

E   NON   NE   DAVA   AI   SUOI   FRATELLI

I    SUOI   FRATELLI    FAN   LA   FRITTATA

E   NON   NE   DANNO   A   CRAPA   PELATA
  
 di Gianni Rodari


DOMANDE

UN
TA
LE
MI
VEN
NE  
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DA
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QUAN
TE
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LE
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SPO
SI
DI
MI
   A
TE
STA

QUAN
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SAR
DI
NE
NEL
LA
FO
RE
STA













  
UN TALE MI VENNE A DOMANDARE

QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE  ?

IO GLI HO RISPOSTO DI MIA TESTA

QUANTE SARDINE NELLA FORESTA .





In ultimo riporto alcune famose poesie come: Il vigile urbano e L'omino della gru ed alcune poesie dedicate al carnevale.
        
Il vigile urbano (Gianni Rodari)

Chi è più forte del vigile urbano?
Ferma i tram con una mano.

Con un dito, calmo e sereno,
tiene indietro un autotreno:

cento motori scalpitanti
li mette a cuccia alzando i guanti.

Sempre in croce in mezzo al baccano:
chi è più paziente del vigile urbano?


L’omino della gru (Gianni Rodari)

Filastrocca di sotto in su
per l’omino della grSotto terra va il minatore
dov’è buio a tutte l’ore;

lo spazzino va nel tombino,

sulla terra sta il contadino,

in cima ai pali l’elettricista
gode già una bella vista,

il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti …

ma più in alto, lassù lassù,
c’è l’omino della gru:

cielo a sinistra, cielo a destra,
e non gli gira mai la testa.



   Poesie di carnevale


  
   Carnevale
   E’ arrivato carnevale
   Con coriandoli e stelline
   E graziose mascherine.
   Van cantando per la via
   In allegra compagnia
   Arlecchino e Pulcinella,
   Balanzone con Brighella,
   e Rosaura e Colombina.
   Con le maschere la gente
   Se la spassa assai beata:
   è stagione spensierata
   va passata allegramente.


   Carnevale
   Che fracasso!
   Che Sconquasso!
   Che schiamazzo!
   E’ arrivato Carnevale
   Buffo e pazzo,
   con le belle mascherine,
   che con fischi, frizzi e lazzi,
   con schiamazzi,
   con svolazzi di sottane
   e di vecchie palandrane,
   fanno tutti divertire.
   Viva viva Carnevale,
   che fischiando,
   saltellando,
   tintinnando,
   viene innanzi e non fa male,
   e coriandoli e confetti
   porta seco, ed un fascio
   di burletti e di sberleffi,
   di dispetti,
   di vestiti a fogge strane,
   di lucenti durlindane ,
   di suonate,
   di ballate,
   di graziose cavatine,
   di trovate birichine!
   Viva viva il Carnevale
   Con le belle mascherine!


   Mascherine

   Ben tornate, mascherine
   Nell’allegro girotondo!
   Arlecchini e Colombine
   In un palpito giocondo.
   Trallallera trallallà.
   Ogni  lieto scherzo vale:
   ben venuto carnevale,
   che vi porta tutte qua.
   C’è bisogno d’un sorriso
   Dopo tante, tante pene,
   che c’illumini un po’ il viso.
   Vi vogliamo tanto bene